Polpacci rifatti di uomo e donna

Protesi del polpaccio

A cura del Dott. Antonio Capraro

L'intervento di chirurgia estetica per l'aumento o per il rimodellamento dei polpacci (mioplastica), è indicato sia per soggetti di sesso femminile che per soggetti di sesso maschile, che presentino le seguenti caratteristiche:

  • Volume ridotto (ipotonia) del polpaccio, tale da danneggiare l'armonia delle proporzioni del corpo
  • Mancanza di tonicità dei tessuti del polpaccio, a seguito di dimagrimento o per il naturale processo di invecchiamento
  • Asimmetria tra i due polpacci.

Nello specifico, gli interventi di chirurgia più indicati per rimodellare e riempire i polpacci sono:

  • Mioplastica con inserimento di protesi, che garantisce un risultato sicuro e duraturo nel tempo
  • Mioplastica con lipofilling, ossia l'utilizzo di grasso autologo iniettato nella zona, risultato temporaneo in quanto la componente lipidica viene gradualmente assorbita dal corpo (si veda Lipofilling corpo).

VISITE PRE-OPERATORIE NELL'INTERVENTO CHIRURGICO DI AUMENTO O RIMODELLAMENTO DEI POLPACCI (MIOPLASTICA)

In sede di prima visita, il chirurgo, pur considerando i desideri del paziente, deve valutare tutti i fattori fisici che rappresentino l'indicazione all'intervento chirurgico di rimodellamento dei polpacci.
Tali fattori, in particolare, sono:

  • la quantità e la localizzazione dei depositi adiposi
  • l'elasticità della pelle
  • la quantità di tessuto in eccesso
  • la tonicità dei muscoli
  • la dimensione dell'area da trattare

La visita accurata e, nello specifico, l'analisi di tali elementi sono necessari per la scelta della tecnica chirurgica più idonea, del tipo di protesi e, eventualmente, l'opportunità dell' associazione di un intervento di lipoaspirazione dei tessuti adiposi in eccesso.
Il chirurgo farà eseguire preventivamente esami di laboratorio e un ECG per verificare l'assenza di patologie che escluderebbero la candidatura del paziente all'intervento chirurgico, come ipertensione sanguigna non controllata, diabete scompensato, problemi di coagulazione e cicatrizzazione.

LE PROTESI PER L' AUMENTO O IL RIMODELLAMENTO DEI POLPACCI (MIOPLASTICA)

Le protesi di polpaccio sono formate da un involucro di silicone che contiene gel di silicone altamente coesivo e compatto, identificabili da un tagliando di riconoscimento che viene consegnato al paziente subito dopo l'intervento.
Il chirurgo sceglierà la protesi più adatta (per forma, dimensione e spessore), in funzione della struttura del corpo e in accordo con i desideri del paziente.
Generalmente si utilizzano due protesi simmetriche di forma ellittica tipo Glicenstein o protesi asimmetriche a goccia tipo Montellano, che presentano un involucro liscio.

Protesi tipo Glicenstein

Protesi tipo Glicenstein

LE INCISIONI E IL POSIZIONAMENTO DELL'IMPIANTO NELL'INTERVENTO CHIRURGICO DI AUMENTO O RIMODELLAMENTO DEI POLPACCI (MIOPLASTICA

Gli impianti vengono inseriti mediante una sottile incisione di 5/6 cm nella piega poplitea (la piega posteriore del ginocchio) e posizionati al di sopra dei muscoli, generalmente sul versante mediale o laterale del polpaccio per aumentarne il volume e renderne più definito il contorno.
Nei casi più gravi, nonostante i maggiori rischi, è valutabile l'inserimento contemporaneo di due protesi (una medialmente e l'altra lateralmente) per ottenere un risultato più accentuato.
La tecnica chirurgica per il posizionamento delle protesi nei polpacci viene stabilita in sede di colloquio pre-operatorio e può essere di tre tipi:

  • sotto fasciale, ovvero sotto la fascia che ricopre il muscolo; la ripresa post-operatoria è più rapida
  • sottomuscolare, dove è il muscolo del polpaccio a garantire una protezione maggiore della protesi; il decorso post-operatorio è mediamente lungo
  • intramuscolare, cioè tra i due muscoli gemelli del polpaccio, posizionamento meno profondo rispetto a quello sottomuscolare ma che garantisce la stabilità della protesi.

INDICAZIONI PRE-OPERATORIE NELL'INTERVENTO CHIRURGICO DI AUMENTO O RIMODELLAMENTO DEI POLPACCI (MIOPLASTICA)

Il chirurgo va preventivamente avvertito qualora si assumano farmaci, con particolare attenzione ai cortisonici, anticoagulanti, ipoglicemizzanti, tranquillanti, eccitanti, antibiotici, sonniferi, anti ipertensivi, cardioattivi.
È importante, inoltre, segnalare l'insorgenza di raffreddore, mal di gola, tosse, malattie della pelle.

Un mese prima dell'intervento è necessario sospendere:

  • farmaci che contengono acido acetilsalicilico (es. Aspirina, Alka Seltzer, Vivin C, Cemerit, Bufferin ecc.) antinfiammatori non steroidei (es. Voltaren, Aulin, Oki, Toradol ecc.), Omega3, Ginko Biloba, Vitamina E e complessi vitaminici che la contengano perché aumentano il rischio sanguinamento
  • terapie con contraccettivi orali e ormoni estrogeni (anch'essi provocano un maggiore rischio di sanguinamento)
  • il fumo (l'incidenza di complicazioni aumenta notevolmente nei soggetti fumatori poiché la nicotina agisce da vasocostrittore periferico, rendendo meno agevole il processo di guarigione e cicatrizzazione)Il paziente deve sottoporsi ad esami di laboratorio, un ECG con visita cardiologica ed eventuali ulteriori accertamenti che il chirurgo potrebbe ritenere necessari.

Il chirurgo indicherà l'apposita guaina contenitiva che il paziente dovrà procurarsi per il decorso post operatorio.

L'INTERVENTO DI AUMENTO O RIMODELLAMENTO DEI POLPACCI (MIOPLASTICA)

L'intervento di mioplastica dura mediamente una/due ore in anestesia generale e prevede una notte di ricovero per garantire al paziente la massima sicurezza.
Una volta effettuate le analisi richieste, può risultare opportuno stabilire un preventivo incontro con l'anestesista, in modo da valutare il tipo di anestesia più idoneo.

LE FASI DELL'INTERVENTO CHIRURGICO DI AUMENTO O RIMODELLAMENTO DEI POLPACCI (MIOPLASTICA)

  1. il paziente viene sottoposto ad anestesia generale
  2. il chirurgo traccia il disegno delle protesi sul polpaccio nel punto in cui queste dovranno essere posizionate
  3. si incide la zona poplitea (dietro il ginocchio)
  4. si scollano la cute e la fascia dal muscolo del polpaccio in corrispondenza della zona precedentemente disegnata per il posizionamento delle protesi (preparazione della tasca che conterrà le protesi)
  5. si posizionano le protesi e ci si accerta della simmetria tra i due polpacci
  6. si procede alla sutura dei tessuti incisi.

Il dott. Capraro, salvo casi particolari, utilizza solo fili di sutura riassorbibili che non sarà necessario rimuovere successivamente.

Al termine dell'intervento, viene eseguito un bendaggio speciale, per evitare il dislocamento delle protesi, successivamente sostituito dalla calza contenitiva scelta insieme al chirurgo.

DECORSO POST-OPERATORIO NELL'INTERVENTO CHIRURGICO DI AUMENTO O RIMODELLAMENTO DEI POLPACCI (MIOPLASTICA)

Alla dimissione è necessario farsi accompagnare a casa in automobile.
Seguire attentamente la terapia antibiotica e antidolorifica prescritta dal chirurgo.

Rimanere a riposo con gli arti sollevati per i primi 3 giorni.

Si consiglia di muovere il più spesso possibile gli arti inferiori per favorire la circolazione.

È consentita una cauta ripresa dell'attività sessuale non prima di 15 giorni.

Non guidare l'automobile per almeno una settimana.

Si possono riprendere le attività sportive e sollevare pesi dopo circa due mesi.

Per almeno due mesi evitare l'esposizione diretta al sole o al calore intenso (ad es. sauna, lampada UVA).

È possibile praticare una doccia di pulizia solo dopo 4 giorni.

POSSIBILI COMPLICANZE NELL'INTERVENTO CHIRURGICO DI AUMENTO O RIMODELLAMENTO DEI POLPACCI (MIOPLASTICA): CONTRATTURA CAPSULARE

Le protesi ploplitee di qualsiasi tipologia sono avvolte da un involucro di silicone, materiale bio-compatibile, che determina nell'organismo una reazione da corpo estraneo che porta alla formazione di una pellicola fibrosa attorno alle protesi, garantendone l'isolamento dal resto dell'organismo e la stabilizzazione della posizione corretta.
In alcuni casi l'organismo reagisce con eccessiva reattività, formando una capsula periprotesica spessa e rigida, che provoca dolore e deformazione degli impianti dei polpacci, fenomeno definito "contrattura capsulare".
Il chirurgo valuta il grado di contrattura della capsula, in base ad una classificazione universale, detta Classificazione di Baker, che suddivide le contratture in 4 gradi:

  • I grado: assenza di contrattura, capsula non palpabile né visibile, polpaccio soffice come se non fosse stato sottoposto ad intervento
  • II grado: il polpaccio protesizzato è leggermente meno soffice di uno "normale", ma non si avvertono dolore o particolari fastidi
  • III grado: moderato aumento di consistenza alla palpazione con visibile distorsione del profilo
  • IV grado: importante aumento di consistenza alla palpazione con visibile e accentuata distorsione del profilo; il polpaccio è duro, dolente e freddo.

Qualora l'ispessimento della capsula risulti di grado marcato, può essere opportuno eseguire una capsulectomia, intervento chirurgico correttivo basato sull'incisione o asportazione della suddetta capsula, abbinata alla sostituzione delle protesi.

POSSIBILI COMPLICANZE NELL'INTERVENTO CHIRURGICO DI AUMENTO O RIMODELLAMENTO DEI POLPACCI (MIOPLASTICA): ROTTURA DELLA PROTESI DEL POLPACCIO

Gli impianti poplitei vanno incontro ad una progressiva usura e la loro durata (15, 20 o più anni) dipende da molteplici fattori: la qualità delle protesi utilizzate, la tecnica chirurgica, il tipo di incisione, la sede del posizionamento, le caratteristiche del tessuto e lo stile di vita della paziente, ovvero la potenzialità a subire traumi, l'intensità dell'esposizione al sole e la disponibilità a seguire le prescrizioni mediche.

ALTRE COMPLICAZIONI

Ematoma: raccolta ematica e sierosa che può insorgere nelle prime 24 ore dall'intervento, la cui incidenza è di circa il 3%; il polpaccio si presenta con ecchimosi, gonfiore, fisso e duro alla palpazione. Il paziente riferisce molto dolore. Il trattamento consiste nel drenaggio del sangue accumulato, un'accurata emostasi e riposizionamento della protesi

  • Infezione: generalmente controllabile con antibiotici, in casi estremi porta all'asportazione temporanea dell'impianto protesico
  • Spostamento delle protesi: si possono verificare in seguito allo sviluppo di ematomi, a un'inadeguata dissezione della tasca, a contrazioni dei muscoli poplitei (nel caso di posizionamento sottomuscolare) o alla rotazione delle protesi; in questi casi, il paziente deve essere sottoposto ad un altro intervento chirurgico per riposizionare la protesi
  • Cicatrici ipertrofiche o cheloidi: cicatrici arrossate o in rilievo, dovute all'eccessiva produzione di collagene e vengono trattate con specifiche pomate o con iniezioni di cortisone
  • Cicatrici inestetiche: possono essere corrette con un intervento in anestesia locale o con la tecnica della dermopigmentazione
  • Wrinkling: percezione tattile e visiva della protesi sulla superficie dei polpacci, sottoforma di grinze, che si verifica nei soggetti particolarmente magri; tale problema si può evitare posizionando le protesi sotto il muscolo
Dottor Antonio Capraro

L'articolo è stato scritto a scopo divulgativo a cura del dottor Antonio Capraro e del suo staff di medicina e chirurgia estetica.

Il Dottor Capraro Antonio ha lunga esperienza in interventi di chirurgia plastica ed estetica. Iscrizione All'albo Dei Medici Chirurghi n°2722 della provincia di Latina

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Dottor Antonio Capraro

L'articolo è stato scritto a scopo divulgativo a cura del dr Antonio Capraro e del suo staff di medicina e chirurgia estetica.

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