Trapianto dei peli pubici

A cura del Dott. Antonio Capraro

L'autotrapianto di peli pubici è il procedimento chirurgico che consiste nel rinfoltimento di peli nelle aree diradate del pube, con unità follicolari prelevate da una zona più folta del corpo detta area donatrice (cuoio capelluto, braccia, gambe, petto).

Le principali indicazioni per l'intervento di auto-trapianto di peli pubici sono:

    • shock da epilazione sistematica
    • mancata crescita per ragioni fisiologiche
    • caduta associata ad anomalie cromosomiche, cambiamenti ormonali o ripetuti traumi
    • invecchiamento

    I singoli bulbi trapiantati dopo alcuni mesi si adatteranno alla zona di innesto e cresceranno assumendo caratteristiche molto simili a quelle dei peli del pube.

VISITE PRE-OPERATORIE

Il primo incontro consiste principalmente in un confronto, durante il quale il chirurgo ha modo di ascoltare i desideri e le aspettative del paziente riguardo l'intervento e chiarire qualsiasi dubbio.

Il chirurgo effettuerà un'accurata visita, per poter calcolare le unità follicolari necessarie per il rinfoltimento della zona individuata.

Nel caso venga scelto il cuoio capelluto come zona donatrice, si effettua l'esame clinico (check up tricologico), cosí da valutare l'adeguatezza del materiale da utilizzare per il trapianto.

Per effettuare correttamente l'esame tricologico, è importante arrivare all'appuntamento senza aver lavato i capelli da almeno due giorni e senza aver applicato prodotti sul cuoio capelluto che potrebbero alterare i risultati della valutazione.

Il check up tricologico si svolge tramite l'utilizzo di una lente specifica per accertare eventuali alterazioni come l'eccessiva secrezione sebacea o idratazione cutanea (fattori che potrebbero influenzare lo stato di salute del capello);

vengono poi eseguiti due test specifici:

  • "pull test": una prova di trazione con una pinza calibrata per valutare la resistenza del capello e la sua robustezza
  • "tricogramma": un test attraverso il quale si preleva con una pinza un determinato numero di peli nell'area diradata e di capelli nel cuoio capelluto, per sottoporli entrambi ad un'analisi al microscopio individuando le eventuali alterazioni del ciclo follicolare o le anomalie del fusto del capello/del pelo.
  • "wash test": esame che consiste nel contare il numero dei capelli persi durante il lavaggio e la loro "tipizzazione".

LE TECNICHE CHIRURGICHE: TECNICA FUE E TECNICA FUT

A meno che la zona di alopecia non sia molto estesa, a differenza del trapianto di capelli, per il trapianto di peli pubici, la tecnica chirurgica generalmente più adeguata è la tecnica FUE, ossia il prelievo di singole unità follicolari dall'area donatrice del paziente (cuoio capelluto), tramite l'impiego di un micromotore.

Tale metodo, infatti, è valido per eseguire un infoltimento di zone specifiche e limitate (massimo 500/600 unità follicolari), come il pube, la barba, i baffi o le sopracciglia.

L'area donatrice di elezione è il cuoio capelluto. In alternativa, qualora lo stesso non fosse idoneo, il chirurgo valuta altre zone (petto, braccia, gambe).

INDICAZIONI PRE-OPERATORIE

Il chirurgo va preventivamente avvertito qualora si assumano farmaci, con particolare attenzione ai cortisonici, anticoagulanti, ipoglicemizzanti, tranquillanti, eccitanti, antibiotici, sonniferi, anti ipertensivi, cardioattivi. È importante, inoltre, segnalare l'insorgenza di raffreddore, mal di gola, tosse, malattie della pelle.

Un mese prima dell'intervento è necessario sospendere:

  • farmaci che contengono acido acetilsalicilico (es. Aspirina, Alka Seltzer, Vivin C, Cemerit, Bufferin ecc.) antinfiammatori non steroidei (es. Voltaren, Aulin, Oki, Toradol ecc.), Omega3, Ginko Biloba, Vitamina E e complessi vitaminici che la contengano perché aumentano il rischio sanguinamento
  • terapie con contraccettivi orali e ormoni estrogeni (anch'essi provocano un maggiore rischio di sanguinamento)

Astenersi dal fumo almeno dai 30 giorni prima dell'intervento poiché l'incidenza di complicazioni aumenta notevolmente nei soggetti fumatori (agendo la nicotina da vasocostrittore periferico, rendendo meno agevole il processo di guarigione e cicatrizzazione).

Sospendere il consumo di alcool dai 3 giorni precedenti l'intervento.

Lavare i capelli con uno shampoo delicato la mattina dell'intervento, senza applicare lacche, spray, gel.

È possibile consumare la colazione il giorno dell'intervento, evitando l'assunzione di bevande contenenti caffeina.

INTERVENTO DI AUTOTRAPIANTO DI PELI PUBICI

L'intervento di trapianto di peli pubici si esegue in sedazione locale e può durare dalle 4 alle 6 ore, in base all'estensione della zona da trattare e alla densità follicolare scelta.

Le fasi dell'intervento chirurgico:

  1. si effettua l'anestesia locale sotto cute sia nella zona donatrice che sul pube
  2. si prelevano le unità follicolari dalla zona donatrice (cuoio capelluto, petto, braccia, gambe) secondo la tecnica chirurgica FUE (o secondo la tecnica FUT se la zona da rinfoltire fosse molto estesa)
  3. se si utilizza la tecnica FUT, dopo aver effettuato il prelievo della losanga di cuoio capelluto dalla zona donatrice, si sutura l'incisione
  4. si procede con l'intervento nella zona ricevente, creando piccole tasche delle stesse dimensioni dei bulbi da impiantare.
  5. si impiantano i bulbi nelle piccole tasche (le pareti delle tasche create aderiranno perfettamente ai margini dei bulbi trapiantati) fino ad ottenere il riempimento desiderato della zona pubica.
  6. Si applica una garza medicata al termine dell'intervento.

DECORSO POST-OPERATORIO

Alla dimissione è necessario farsi accompagnare a casa in automobile.

Si consiglia di evitare l'uso di qualsiasi tipo di slip o mutandina per almeno 10 giorni dopo l'intervento, onde evitare che gli innesti si leghino al tessuto dell'indumento intimo, espiantandosi.

Vanno evitati indumenti stretti per almeno 15 giorni dopo l'intervento chirurgico e comunque fino alla caduta delle croste.

Al termine dell'intervento si vedono lievi arrossamenti e piccoli coaguli che si formano dove è stato innestato il follicolo pilifero. La guarigione avviene dopo pochi giorni.

La medicazione dell'area donatrice, viene applicata al termine dell'intervento tramite fasciatura compressiva e dovrà essere tenuta per tutta la notte seguente l'intervento.

Dopo 3 giorni sarà possibile riprendere le normali attività quotidiane, facendo attenzione ad evitare stress meccanici alla zona operata (sfregamento con slip o abiti troppo stretti) ed avendo cura di applicare una pomata antibiotica sulla zona donatrice (cuoio capelluto, petto, braccia, gambe) e di assumere antinfiammatori e antibiotici secondo le indicazioni del chirurgo.

Dopo7 giorni viene effettuato il primo controllo, durante il quale verrà eseguito il primo lavaggio.

La rimozione dei punti di sutura (se sia stata utilizzata la tecnica FUT) avviene dopo 10 giorni.

La ricrescita dei peli pubici avverrà in modo lento e graduale, perché i nuovi bulbi necessitano di tempo per attecchire definitivamente e tornare attivi: già dopo cca 3 mesi il paziente proverà prurito nella zona del trapianto e questo indicherà la ripresa attività di crescita dei peli.

Il risultato ottimale diventa visibile dai 6 mesi ad un anno dopo l'intervento.

POSSIBILI COMPLICAZIONI

  • Infezione: rara in questo tipo di chirurgia, la terapia include la somministrazione di antibiotici o un altro intervento.
  • Effluvium: può verificarsi una perdita di peli pubici che si risolverà naturalmente dopo cca 3 mesi; la ricrescita dei peli pubici avverrà insieme alla crescita dei peli trapiantati.
  • Necrosi della zona donatrice: nel caso di utilizzo della tecnica FUT, l'eccessiva tensione della sutura, che si realizza quando la striscia donatrice è troppo ampia, provoca danni al sistema vascolare e causa necrosi tissutale.
  • Morte di follicoli donatori: tutte le fasi del trapianto espongono il follicolo pilifero al rischio di morte, le attuali tecniche di manipolazione consentono di ridurre al minimo questa perdita.
  • Edema ed ecchimosi: possono persistere per 4-5 giorni.
  • Irregolarità della superficie cutanea (pitting e tenting): nelle aree in cui i capelli escono dalla cute, l'epidermide può presentarsi infossata (pitting) o sollevata a tenda (tenting). Questi aspetti sono evidenziabili anche nella normale crescita dei capelli, ma a seguito di errori di posizionamento dei bulbi piliferi, possono risultare molto accentuati.
  • Scarsa crescita: può accadere che il tasso di crescita sia insoddisfacente. In questa situazione è utile sapere se si sia verificato un effluvium di peli pubici preesistenti e se il paziente abbia :
    • osservato la perdita di qualche innesto una settimana dopo l'intervento,
    • indossato intimo non idoneo o indumenti stretti
    • fumato

É consigliato aspettare almeno un anno dal trapianto prima di accusare l'esistenza della complicanza di "scarsità di crescita", dal momento che la crescita tardiva può anche essere significativa.

In alcuni casi comunque, possono non esserci cause evidenti di scarsa crescita.

Dottor Antonio Capraro

L'articolo è stato scritto a scopo divulgativo a cura del dottor Antonio Capraro e del suo staff di medicina e chirurgia estetica.

Il Dottor Capraro Antonio ha lunga esperienza in interventi di chirurgia plastica ed estetica. Iscrizione All'albo Dei Medici Chirurghi n°2722 della provincia di Latina

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Dottor Antonio Capraro

L'articolo è stato scritto a scopo divulgativo a cura del dr Antonio Capraro e del suo staff di medicina e chirurgia estetica.

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