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Riduzione delle cicatrici

A cura del Dott. Antonio Capraro

Le cicatrici sono aree localizzate di tessuto di natura fibrosa; sono esiti dei processi di guarigione che interessano la cute, a livello di derma ed epidermide, a seguito traumi o interventi chirurgici.

Il processo di cicatrizzazione della cute lesionata si svolge in 4 fasi:

1. Fase emostatica: attivazione dei processi di coagulazione che portano all'arresto del sanguinamento;

2. Fase infiammatoria: intervento delle cellule mononucleate tessutali nella risposta immunitaria, per la limitazione ed eliminazione degli agenti patogeni presenti nella ferita;

3. Fase proliferativa: proliferazione di elementi cellulari epiteliali, endoteliali e connettivali ai margini della ferita, che sostituiscono il coagulo formatosi nella prima fase con del tessuto fibroso più resistente;

4. Fase di maturazione: momento finale del processo di cicatrizzazione.

In seguito al normale processo di cicatrizzazione, la porzione di cute "riparata" ha un aspetto più liscio e più chiaro rispetto alla pelle circostante e ricalca la forma della lesione.

Le forme cicatriziali anomale sono di tre tipologie:

  • Cicatrice ipertrofica: si forma poco dopo o durante il processo di riparazione tessutale;

appare come un cordone in rilievo rispetto alla cute circostante, a causa della eccessiva formazione di tessuto connettivale.

Generalmente causata da lesioni dovute ad interventi chirurgici o ad ustioni, la cicatrice ipertrofica può essere causata anche da un trattamento inadeguato della lesione, da una sutura grossolana, da un'eccessiva tensione dei margini, da un'infezione o da una predisposizione soggettiva.

  • Cicatrice atrofica: la porzione di cute "riparata" si presenta depressa e leggermente avvallata rispetto alla pelle circostante, a causa di mancanza di collagene.
  • Cheloide (o cicatrizzazione metaplastica): è una lesione in rilievo, di forma ovale o di cordone che si manifesta al termine del processo di guarigione.

Come la cicatrice ipertrofica, anche il cheloide si genera da lesioni per intervento chirurgico, traumi o in seguito ad ustioni.

Si differenzia dalle cicatrici ipertrofiche per l'espansione al di fuori della sede iniziale della lesione e per la crescita nel tempo (soprattutto in gravidanza).

Più frequentemente i cheloidi insorgono:

  • nelle persone al di sotto dei 30 anni
  • nei soggetti di pelle molto scura

e loro formazione sembra dipendere da una predisposizione genetica oltre che da fattori ormonali ed immunologici.

L'intervento chirurgico per la riduzione delle cicatrici (plastica delle cicatrici) è indicato nei casi in cui il processo di cicatrizzazione, essendo avvenuto in maniera anomala o patologica, abbia determinato esiti antiestetici e di disagio fisico e psicologico.

VISITE PRE-OPERATORIE

In sede di prima visita il chirurgo esegue una valutazione specifica della qualità della cicatrice, analizzando i fattori che possono aver influito sull'esito del processo di riparazione delle lesioni cutanee, come:

  • caratteristiche genetiche ereditarie
  • zona del corpo coinvolta e tipologia di pelle (nella regione toracica e sulle spalle le cicatrici risultano più evidenti)
  • età (le persone anziane hanno la pelle più sottile per cui è più probabile che si formino cicatrici sottili)
  • corretta sutura (un'eccessiva tensione da pregressa sutura, può generare una cicatrice dell'incisione più spessa e sporgente)
  • tecnica chirurgica utilizzata in pregressi interventi
  • condizioni della pregressa lesione (taglio netto o con bordi frastagliati)
  • condizioni di adeguato apporto di sangue (per esempio: il tabagismo causa vasocostrizione e conseguente minore apporto di sangue sulle lesioni, con compromissione degli esiti cicatriziali)
  • pregressa insorgenza di infezioni
  • alimentazione inadeguata o malnutrizione (una dieta carente di vitamine, proteine e sali minerali può ritardare il processo di cicatrizzazione)
  • stato di salute generale e farmaci utilizzati.

Una visita accurata da parte del chirurgo e l'analisi del tipo di cicatrice sono fondamentali per la scelta della migliore tecnica chirurgica per

  • migliorare l'aspetto della cicatrice modificando:
    • forma
    • posizione
    • dimensione
  • migliorare la funzionalità dell'area interessata (agendo sulla tensione dell'esito cicatriziale, diminuendola).

TRATTAMENTO DELLE CICATRICI

L'intervento di riduzione delle cicatrici può essere eseguito sia chirurgicamente (plastica delle cicatrici) che con metodiche non chirurgiche (correzione/riduzione delle cicatrici).

METODICHE NON CHIRURGICHE

  • Infiltrazioni intralesionali di cortisonici: spesso utilizzate in associazione ad altre terapie parachirurgiche per la riduzione di cicatrici ipertrofiche e cheloidi, ma

poco efficaci nel caso di cicatrici da ustioni.

  • Laser:
    • ablativi, che sfruttano l'azione levigante con la capacità rigenerativa fibroplastica;
    • non ablativi, che migliorano la qualità dei tessuti di supporto;

Il trattamento della cicatrice con laser può causare discromie cutanee.

  • Dermoabrasione: agisce eliminando meccanicamente gli strati più superficiali della pelle, levigando la superficie cutanea e rendendola più uniforme.
  • Peeling chimico: con l'utilizzo di sostanze chimiche (appositi acidi) si elimina lo strato cutaneo superficiale, riducendo l'aspetto in rilievo della cicatrice.
  • Filler: infiltrazioni di acido ialuronico e collagene.

Vengono usati soprattutto per il trattamento di riduzione delle cicatrici sclero-atrofiche e retraenti, con indicazione alla ripetizione del trattamento ogni 8 -12 mesi circa.

  • Crioterapia: ustioni controllate da freddo per l'eliminazione di piccole cicatrici.

Anche il trattamento delle cicatrici con crioterapia, può causare discromie cutanee.

METODICHE CHIRURGICHE

L'intervento chirurgico per la revisione delle cicatrici si svolge in regime ambulatoriale con anestesia locale e si avvale di diverse tecniche operatorie, la cui durata varia a seconda delle caratteristiche della cicatrice e della tecnica chirurgica utilizzata.

INDICAZIONI PRE-OPERATORIE

Un mese prima dell'intervento di plastica delle cicatrici, è necessario sospendere l'assunzione di:

  • farmaci che contengono acido acetilsalicilico (es. Aspirina, Alka Seltzer, Vivin C, Cemerit, Bufferin ecc.) antinfiammatori non steroidei (es. Voltaren, Aulin, Oki, Toradol ecc.), Omega3, Ginko Biloba, Vitamina E e complessi vitaminici che la contengano perché possono causare sanguinamento
  • contraccettivi orali e ormoni estrogeni

Sospendere il fumo 30 giorni prima dell'intervento (l'incidenza di complicazioni aumenta notevolmente nei soggetti fumatori poiché la nicotina agisce da vasocostrittore periferico riducendo l'apporto di sangue ai tessuti e, di conseguenza, rendendo meno agevole il processo di guarigione e cicatrizzazione).

Alla vigilia dell'intervento bisogna praticare un accurato bagno di pulizia completo e rimuovere totalmente il make up. Dalla mezzanotte non vanno assunti cibi ne' bevande.

TECNICHE OPERATORIE

  1. Escissione chirurgica completa: tecnica eseguita per rimuovere completamente le cicatrici ipertrofiche.

Una volta asportata la cicatrice, i margini dei tessuti vengono scollati e riposizionati tramite suture intradermiche.

  1. Escissioni seriate "intralesionali": tecnica eseguita per rimuovere i cheloidi.

L'escissione non avviene completamente ma tangenzialmente alla lesione, lasciando una piccola parte di tessuto cicatriziale per ridurre il rischio di recidiva.

  1. Plastiche a "Z" o a "W": tecniche chirurgiche eseguite per riposizionare o cambiare la direzione della cicatrice, interrompendone la trazione, o migliorandone la flessibilità.

Si esegue un'incisione comprendente l'asportazione della vecchia cicatrice e la creazione di una nuova cicatrice che risulterà essere meno visibile della precedente.

  1. Escissione e riparazione con lembi di vicinanza o con innesti di cute: tecnica chirurgica utilizzata per tessuti con alterata cicatrizzazione.

Si esegue l'escissione completa della cicatrice ed accostamento e sutura dei lembi cutanei di vicinanza; in caso di distanza eccessiva dei lembi cutanei, si utilizzano innesti di cute.

  1. Trapianti di pelle: tecnica chirurgica utilizzata per la riduzione di cicatrici molto estese, come ad esempio quelle da ustione.

Si preleva la pelle sana da zone del corpo con caratteristiche simili a quelle della zona da correggere e la si trapianta sui tessuti nei quali, precedentemente, si è provveduto ad asportate la cicatrice.

  1. Espansione dei tessuti: tecnica chirurgica alternativa agli innesti cutanei, utilizzata per la riduzione di grandi cicatrici circondate da cute sana.

Questa tecnica si avvale di espansori tissutali, sacche di silicone posizionate sotto la pelle vicino al sito cicatriziale, che vengono riempite periodicamente con crescenti quantitativi di soluzione fisiologica.

Gli espansori tissutali possono essere di diversa forma e grandezza

e servono ad estendere il tessuto cutaneo sano, in modo da poterlo utilizzare per compensare l'asportazione dell'area di cute interessata dalla cicatrice.

Spesso, per raggiungere risultati soddisfacenti, sono necessarie più interventi.

Esempio di espansore cutaneo utilizzato per asportare la cicatrice sul braccio

DECORSO POST-OPERATORIO

Il dolore sarà controllato con i comuni farmaci analgesici.

Si consiglia ai pazienti, dopo l'intervento, di :

  • non esporsi a temperature troppo alte o troppo basse per un mese;
  • evitare l'esposizione al sole o alle lampade abbronzanti per circa 2 mesi;
  • utilizzare un protettore solare a protezione 130 per 6 mesi;

Le attività sportive potranno essere riprese dopo 20 giorni dall'intervento.

POSSIBILI COMPLICAZIONI

  • Infezione: rara in questo tipo di chirurgia. Nel caso in cui si manifesti la terapia potrebbe includere la somministrazione di antibiotici o un altro intervento
  • Cicatrici cutanee: non è sicuro che l'intervento di revisione cicatriziale migliori l'aspetto della cicatrice stessa. Molti fattori possono influenzare o compromettere l'esito finale di questo intervento, specialmente quando si interviene su una cute già traumatizzata e/o che abbia avuto una reazione non positiva in fase di cicatrizzazione.
  • Lesione delle strutture profonde: rara ma possibile, la lesione di nervi, vasi sanguigni e/o muscoli, durante la chirurgia.
  • Reazione allergica: raramente si manifestano reazioni allergiche ad anestetici locali, farmaci e preparazioni topiche utilizzate durante l'intervento o prescritti per il post operatorio. Eventuali reazioni allergiche vengono trattate con ulteriori terapie farmacologiche.
Dottor Antonio Capraro

L'articolo è stato scritto a scopo divulgativo a cura del dottor Antonio Capraro e del suo staff di medicina e chirurgia estetica.

Il Dottor Capraro Antonio ha lunga esperienza in interventi di chirurgia plastica ed estetica. Iscrizione All'albo Dei Medici Chirurghi n°2722 della provincia di Latina

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Dottor Antonio Capraro

L'articolo è stato scritto a scopo divulgativo a cura del dr Antonio Capraro e del suo staff di medicina e chirurgia estetica.

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