I capelli folti di una donna

Trapianto capelli

A cura del Dott. Antonio Capraro

L'autotrapianto di capelli è il procedimento chirurgico che consente il riempimento di aree calve o diradate del cuoio capelluto, con capelli prelevati da una zona in cui sono più folti.

Le principali applicazioni dell'intervento di trapianto di capelli sono:

  • riempimento di zone di cuoio capelluto colpite da alopecia
  • avanzamento dell'attaccatura frontale e fronto-temporale dei capelli
  • miglioramento delle condizioni estetiche di pazienti che hanno subito forti traumi (incidenti, ustioni, patologie ecc.)
  • correzione delle cicatrici e miglioramento del risultato estetico di un precedente intervento (intervento di chirurgia secondaria correttiva).

L'alopecia è il fenomeno di diradamento del cuoio capelluto, dovuto al progressivo peggioramento della qualità (assottigliamento) e della quantità di capelli che può colpire alcune zone o l'intera capigliatura della persona.

Le tipologie più diffuse di alopecia sono:

  • alopecia androgenetica, dovuta agli ormoni androgeni e all'ereditarietà; si manifesta con la perdita di capelli nella zona frontale, temporale e del vertice del capo. Colpisce sia gli uomini (80%, con la tipica calvizie "a corona") che le donne (50%)
  • alopecia areata, che interessa più frequentemente il cuoio capelluto e la barba (in rari casi anche ciglia, sopracciglia e altre parti del corpo); si manifesta con aree prive di capelli o peli di forma rotondeggiante e ben circoscritte (area celsi)
  • alopecia cicatriziale, causata da ustioni, traumi meccanici, malattie infettive, tumori, lupus o altre affezioni che colpiscono direttamente il follicolo o il derma in maniera diffusa
  • alopecia da trazione, che si manifesta con chiazze irregolari di capelli spezzati; è generalmente dovuta alla torsione e alla rimozione forzata di capelli per tricotillomania (disturbo psichico) o per l'uso frequente di piastre, acconciature strette (p.es. coda di cavallo, trecce etc) o il ricorso a trattamenti estetici aggressivi
  • Defluvium telogenico: una caduta molto intensa di capelli che dalla fase di crescita (anagen) passano improvvisamente alla fase di caduta e riposo (catagen e telogen); generalmente causata da fattori di stress, stati post febbrili, disturbi endocrini, alopecia post gravidanza, interventi chirurgici, farmaci o regimi alimentari troppo restrittivi.

VISITE PRE-OPERATORIE

Il primo incontro consiste principalmente in un confronto, durante il quale il chirurgo ha modo di ascoltare i desideri e le aspettative del paziente riguardo l'intervento e chiarire qualsiasi dubbio.
Il chirurgo procede con la raccolta dell'anamnesi del paziente, attraverso l'individuazione delle informazioni fondamentali su:

  • precedenti familiari di calvizie
  • evoluzione della comparsa della calvizie
  • trattamenti medici precedenti
  • eventuali patologie tiroidee o disfunzioni ormonali (nelle donne)
  • eventuali carenze di oligoelementi
  • abitudini alimentari e farmacologiche
  • stato psichico

Successivamente si effettua l'esame clinico del cuoio capelluto (check up tricologico) per valutare la possibilità di ottenere il risultato richiesto dal paziente e la tecnica chirurgica più idonea per raggiungerlo.

É importante arrivare all'appuntamento senza aver lavato i capelli da almeno due giorni e senza aver applicato prodotti sul cuoio capelluto per non alterare i risultati della valutazione.

Il check up tricologico si svolge tramite l'utilizzo di una lente specifica per accertare eventuali alterazioni come l'eccessiva secrezione sebacea o idratazione cutanea ed i fattori che potrebbero influenzare lo stato di salute del capello; vengono poi eseguiti due test specifici:

  • "pull test": una prova di trazione con una pinza calibrata per valutare la resistenza del capello e la sua robustezza
  • "tricogramma": un test attraverso il quale si preleva con una pinza un determinato numero di capelli nell'area diradata e sana per eseguire un' analisi al microscopio delle eventuali alterazioni del ciclo follicolare o delle anomalie del fusto del capello
  • "wash test": esame che consiste nel contare il numero dei capelli persi durante il lavaggio e la loro "tipizzazione".

LE TECNICHE CHIRURGICHE: TECNICA FUT

La tecnica chirurgica FUT (Follicular Unit Transplantation) è la tecnica di trapianto di capelli più diffusa e consiste nel prelievo di una striscia di cuoio capelluto (Strip) dalla regione occipitale (area donatrice ideale perché non influenzata dai fattori che favoriscono la caduta dei capelli).

La FUT è la tecnica chirurgica più idonea da adottare nei casi di calvizie molto estese e consigliabile per i migliori risultati di rinfoltimento del cuoio capelluto, ottenibili rispetto ad ogni altra tecnica.
Inoltre, il taglio di una losanga di cuoio capelluto dall'area donatrice, consente la conservazione di cuoio capelluto (e quindi di bulbi piliferi) decisamente maggiore rispetto alla distruzione di area donatrice e bulbi che avviene invece con la tecnica FUE.

Per questo la FUT, benché invasivo, è però considerato il metodo di rinfoltimento attualmente più conservatore del cuoio capelluto.

Da tenere presente che la FUT normalmente
– consente di effettuare in caso di necessità, fino a 3 trapianti per ottenere i risultati ottimali desiderati e
– non esclude un futuri interventi con tecnica FUE.
Viceversa, per l'ampia distruzione di cuoio capelluto che avviene attraverso il prelievo meccanico dei bulbi, la FUE esclude potenzialmente invece, la possibilità al paziente di ricorrere ad un futuro intervento di auto-trapianto con tecnica FUT qualora diventasse necessario rinfoltire eventuali zone di più ampia calvizie. Ciò per il ridotto numero di bulbi piliferi superstiti.

Il paziente viene messo in posizione prona, con la testa flessa su un cuscino per favorire il prelievo con il bisturi.

Le moderne tecniche di incisione prevedono la lama del bisturi orientata nel verso naturale dei bulbi, cosí da non danneggiarli o sezionarli; ciò comporta una cicatrice poco visibile e facilmente nascondibile tra i capelli.

Una volta prelevata la striscia di cuoio capelluto (a forma di losanga), questa viene lavorata con l'ausilio di microscopi per la suddivisione in innesti: gli innesti ottenuti (ciascuno dei quali contiene più bulbi piliferi), vengono allineati secondo grandezza e preparati per il trapianto.

LE TECNICHE CHIRURGICHE: TECNICA FUE

Il trapianto di capelli con la tecnica FUE consiste nel prelievo di singole unità follicolari dall'area donatrice del paziente, tramite l'impiego di un micromotore.
Il micromotore preleva i bulbi piliferi attraverso l'asportazione di singole zone che vanno da 3 ad oltre 6 mm di circonferenza ciascuna.

In queste zone il cuoio capelluto viene irreversibilmente distrutto lasciando anche, per ogni prelievo effettuato, esiti cicatriziali.

Esiti di area donatrice distrutta dopo il prelievo con tecnica FUE: per ogni foro di prelievo rimarrà un esito cicatriziale.

Esiti di area donatrice distrutta dopo autotrapianto di capelli con tecnica FUE: esiti cicatriziali in corrispondenza dei fori di prelievo dei bulpi piliferi.

Per tale motivo la FUE è un metodo accettabile solo per ridurre la stempiatura o per eseguire un infoltimento di zone specifiche del cuoio capelluto nelle quali la perdita dei capelli sia molto limitata.
Viceversa, nei casi di alopecia estesa è consigliabile la tecnica FUT.

La tecnica FUE, infatti, è indicata nei casi in cui:

  • la presenza di una cicatrice lineare sottile non venga accettata dal paziente. Ciò può avvenire per i soggetti che si radono a zero i capelli o che li portano sempre molto corti i quali comunque, va detto che dovranno fare i conti con innumerevoli cicatrici da 3 a 6 mm di circonferenza cadauna, sparse in tutto il cuoio capelluto.
  • la perdita di capelli sia limitata o vi sia presenza di alopecia solo in piccole aree del vertice
  • l'alopecia sia limitata a sopracciglia, ciglia e baffi (si veda Trapianto di peli)
  • vi siano aree limitate di alopecia secondaria a condizioni dermatologiche
  • l'alopecia sia limitata a zone cicatriziali per pregresse condizioni dermatologiche, traumi o procedure neurochirurgiche
  • l'alopecia sia dovuta a zone cicatriziali di pregressi interventi al cuoio capelluto (tecnica FUT)
  • vi sia insufficiente elasticità del cuoio capelluto per poter eseguire l'asportazione di una striscia di cuoio capelluto con tecnica FUT.

Non è invece indicata la tecnica FUE per:

  • casi di ampia calvizie
  • esigenze di pazienti che non vogliano molte piccole cicatrici sparse nel cuoio capelluto
  • pazienti che vogliano preservare la possibilità di eventualmente ricorrere in futuro, al rinfoltimento di zone di più ampia calvizie (FUT)

INDICAZIONI PRE-OPERATORIE PER AUTO-TRAPIANTO DI CAPELLI

Il chirurgo va preventivamente avvertito qualora si assumano farmaci, con particolare attenzione ai cortisonici, anticoagulanti, ipoglicemizzanti, tranquillanti, eccitanti, antibiotici, sonniferi, anti ipertensivi, cardioattivi. È importante, inoltre, segnalare l'insorgenza di raffreddore, mal di gola, tosse, malattie della pelle.

Un mese prima dell'intervento è necessario sospendere:

  • farmaci che contengono acido acetilsalicilico (es. Aspirina, Alka Seltzer, Vivin C, Cemerit, Bufferin ecc.) antinfiammatori non steroidei (es. Voltaren, Aulin, Oki, Toradol ecc.), Omega3, Ginko Biloba, Vitamina E e complessi vitaminici che la contengano perché aumentano il rischio sanguinamento
  • terapie con contraccettivi orali e ormoni estrogeni (anch'essi provocano un maggiore rischio di sanguinamento).

Astenersi dal fumo almeno dai 30 giorni prima dell'intervento poiché l'incidenza di complicazioni aumenta notevolmente nei soggetti fumatori (agendo la nicotina da vasocostrittore periferico, rendendo meno agevole il processo di guarigione e cicatrizzazione).
Sospendere il consumo di alcool dai 3 giorni precedenti l'intervento.
Lavare i capelli con uno shampoo delicato la mattina dell'intervento, senza applicare lacche, spray, gel.
È possibile consumare la colazione il giorno dell'intervento, evitando l'assunzione di bevande contenenti caffeina.

INTERVENTO DI AUTOTRAPIANTO DEI CAPELLI

L'intervento di trapianto di capelli esegue in anestesia locale e può durare dalle 2 alle 8 ore, in base all'estensione della zona da trattare e alla densità follicolare scelta.

Le fasi dell'intervento chirurgico di auto-trapianto di capelli:

  1. si effettua l'anestesia locale del cuoio capelluto
  2. si prelevano le unità follicolari dalla zona donatrice secondo la tecnica chirurgica scelta, tecnica FUT o tecnica FUE
  3. se si utilizza la tecnica FUT, dopo aver effettuato il prelievo della losanga di cuoio capelluto dalla zona donatrice, si sutura l'incisione
  4. si procede con l'intervento nella zona ricevente, creando piccole tasche delle stesse dimensioni dei bulbi da impiantare. L'equipe Eumeki del Dr.Caprao è molto attenta al corretto distanziamento delle tasche nelle quali posizionare gli innesti in quanto, un posizionamento troppo ravvicinato potrebbe determinare una eccessiva compressione tra i bulbi con la conseguente riduzione dell'irrorazione sanguigna e morte dei bulbi stessi.
  5. si impiantano i bulbi nelle piccole tasche (le pareti delle tasche create aderiranno perfettamente ai margini dei bulbi trapiantati) fino ad ottenere il riempimento del cuoio capelluto nella zona ricevente.
  6. Si applica una garza medicata al termine dell'intervento.

DECORSO POST-OPERATORIO

Alla dimissione è necessario farsi accompagnare a casa in automobile.
Al termine dell'intervento si vedono lievi arrossamenti e piccoli coaguli che si formano dove è stato innestato il follicolo pilifero. La guarigione avviene dopo pochi giorni.

La medicazione applicata a termine dell'intervento è trattenuta da una fasciatura che dovrà essere tenuta per tutta la notte successiva all'intervento.
Dopo 3 giorni sarà possibile riprendere le normali attività quotidiane, facendo attenzione ad evitare stress meccanici alla zona operata (pettine, berretto, casco…) ed avendo cura di applicare una pomata antibiotica sul cuoio capelluto e di assumere antinfiammatori e antibiotici secondo le indicazioni del chirurgo.
Dopo7 giorni viene effettuato il primo controllo, durante il quale verrà eseguito il primo lavaggio dei capelli.

La rimozione dei punti di sutura (se sia stata utilizzata la tecnica FUT) avviene dopo 10 giorni.
La ricrescita dei capelli avverrà in modo lento e graduale, perché i nuovi bulbi necessitano di tempo per attecchire definitivamente e tornare attivi:
già dopo 2 o 3 mesi il paziente proverà prurito nella zona del trapianto e questo indicherà la ripresa attività di crescita dei capelli.
Il risultato ottimale diventa visibile dai 6 mesi ad un anno dopo l'intervento.

POSSIBILI COMPLICAZIONI

  • Infezione: rara in questo tipo di chirurgia, la terapia include la somministrazione di antibiotici o un altro intervento.
  • Effluvium: può verificarsi una perdita di capelli che si risolverà naturalmente con la ricrescita dopo 3 mesi dei capelli insieme a quelli trapiantati.
  • Necrosi: l'eccessiva tensione della sutura, che si realizza quando la striscia donatrice è troppo ampia, provoca danni al sistema vascolare e causa necrosi tissutale.
  • Morte di follicoli donatori: tutte le fasi del trapianto espongono il follicolo pilifero al rischio di morte, le attuali tecniche di manipolazione consentono di ridurre al minimo questa perdita.
  • Edema ed ecchimosi: si presentano soprattutto sull'attaccatura dopo 2 giorni dall'intervento e possono persistere per 3-5 giorni, progredendo verso le palpebre, il ponte del naso e le guance; l'applicazione di un bendaggio compressivo riduce queste complicanze.
  • Irregolarità della superficie cutanea (pitting e tenting): nelle aree dove i capelli escono dalla cute, l'epidermide può presentarsi infossata (pitting) o sollevata a tenda (tenting). Questi aspetti sono evidenziabili anche nella normale crescita dei capelli, ma a seguito di errori di posizionamento possono risultare molto accentuati.
  • Scarsa crescita: può accadere che il tasso di crescita sia insoddisfacente. In questa situazione è utile sapere se si sia verificato un effluvium di capelli preesistenti e se il paziente abbia:
  • osservato la perdita di qualche innesto una settimana dopo l'intervento,
  • indossato parrucche o cappelli rigidi,
  • fumato

È consigliato aspettare almeno un anno dal trapianto prima di accusare l'esistenza della complicanza di "scarsità di crescita", dal momento che la crescita tardiva può anche essere significativa.

In alcuni casi comunque, possono non esserci cause evidenti di scarsa crescita.

  • Ispessimento cutaneo (ridging) e cicatrizzazione ipertrofica: nelle situazioni in cui vengono impiantati innesti di grandi dimensioni, può comparire un ispessimento cutaneo o ridging in prossimità dell'attaccatura; il problema può essere risolto asportando l'ispessimento oppure procedendo con l'iniezione locale di steroidi o con successive sedute di trapianto di unità follicolari.
Dottor Antonio Capraro

L'articolo è stato scritto a scopo divulgativo a cura del dottor Antonio Capraro e del suo staff di medicina e chirurgia estetica.

Il Dottor Capraro Antonio ha lunga esperienza in interventi di chirurgia plastica ed estetica. Iscrizione All'albo Dei Medici Chirurghi n°2722 della provincia di Latina

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Dottor Antonio Capraro

L'articolo è stato scritto a scopo divulgativo a cura del dr Antonio Capraro e del suo staff di medicina e chirurgia estetica.

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